La nuova serie Sky Original, diretta da Luca Ribuoli (La mafia uccide solo d’estate) e tratta da “Un capitano” di Francesco Totti e Paolo Condò, edito da Rizzoli Libri S.p.A, con Pietro Castellitto nei panni di Francesco Totti. La storia si concentra sugli ultimi due anni di carriera del leggendario ex capitano della Roma, sulla fine del suo lungo ed entusiasmante percorso con la maglia giallorossa – rimasta sempre la stessa per 27 anni: dal ritorno di Luciano Spalletti sulla panchina della Roma fino al più struggente addio al pallone della storia del calcio.
Mi chiamo Francesco Totti è un documentario in collaborazione con Rai cinema e Sky e disponibile su Amazon Prime Video. “E pensare che la prima parola che ho visto la stata palla è stato a Porto San Giorgio in vacanza nel 1978 da li è partito tutto. Se penso a domani preferisco pensa a ieri – per me muore Roma”. “Non ce credo che finisco. Da domani non mi metto più niente , impossibile. 25 anni della vita mia ho passato qua dentro“. Poi le voci dei telecronisti che descrivono i suoi gol più belli. “Domani è l’ultima volta…mi chiamo Francesco Totti e sono il capitano della Roma“. 1983 “Erano 40 anni senza scudetto, anni di sofferenza. Mi ricordo i clacson, i suoni, le bandiere. Il mio Gioco preferito era paperelle, giocavamo in cima ad una scala della scuola. Sotto c’era il bambino che doveva calciare e colpire le paperelle (noi). Quando calciavo io il rumore del pallone era diverso e prendevo sempre le paperelle. Poi mi sono iscritto alla scuola calcio Fortitudo a 100 metri da casa e poi a 10 anni vado nella Lodigiani. La terza squadra di Roma ma noi dicevamo la seconda, la Lazio era la terza. I miei mi davono 5000 lire a gol, hanno dovuto trovà un altro lavoro. Mia madre mi stava sempre attaccata , (si vede la foto anche dal Papa). Il sabato tutti uscivano io dormivo per alzarmi poi la mattina alle 7 per andare a giocare”. 1989 Roma e Lazio ….